DARFUR: I leader devono accordarsi su una migliore protezione dei civili, dopo 39 persone uccise a Nyala

29 agosto 2023 - Sudan

KHARTUM, 29 agosto 2023 –Save the Children esorta i leader delle parti in guerra in Sudan ad adottare misure maggiori per proteggere i civili, in seguito alla morte di 39 persone – per lo più donne e bambini – avvenuta martedì a Nyala, la capitale del Sud Darfur.

I civili sono stati uccisi quando i bombardamenti hanno colpito le loro case, secondo medici e testimoni, con immagini pubblicate online che mostrano dozzine di corpi a terra coperti da sudari. Almeno 50.000 persone sono già fuggite da Nyala nelle ultime tre settimane.

Il dottor Arif Noor, direttore di Save the Children in Sudan, ha dichiarato:

“Abbiamo il cuore spezzato, ma molte vite innocenti sono andate perdute in questo brutale conflitto. Non ci sono scuse per cui i bambini vengano uccisi e coinvolti in questa guerra degli adulti.

“Gli esplosivi come quelli utilizzati a Nyala sono uno dei tanti modi in cui i bambini vengono uccisi e feriti in Sudan. Razzi, mortai, granate, mine e ordigni esplosivi improvvisati causano sofferenze uniche ai bambini, che hanno molte più probabilità di morire per ferite da esplosione rispetto agli adulti.

“È necessario che la comunità internazionale faccia di più per fare pressione sulle parti in guerra affinché rispettino gli impegni assunti a Jeddah nel maggio 2023, quando hanno dichiarato al mondo che avrebbero rispettato il diritto internazionale per non danneggiare i bambini e le loro famiglie.

“Le parti in conflitto devono intraprendere tutte le azioni necessarie per ridurre al minimo i danni civili – qualcosa che attualmente non sta accadendo in Sudan, mettendo così a rischio la vita di milioni di bambini”.

Si dice che almeno 435 bambini siano stati uccisi nel conflitto e almeno 2.025 feriti, anche se queste cifre sono sottostimate e il bilancio reale probabilmente sarà molto più alto.

Save the Children opera in Sudan dal 1983. Nel 2022, Save the Children ha raggiunto direttamente 2,1 milioni di persone, tra cui 1,5 milioni di bambini, con una programmazione incentrata sulla protezione dell’infanzia, sull’accesso a un’istruzione di qualità, sul sostegno sanitario e nutrizionale e sulla risposta alle emergenze.

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